Una sera, ad Imola

Mag 03, 13 Una sera, ad Imola

A fine marzo ho dato appuntamento ai miei amici di Facebook di Imola nella vecchia sezione del PCI di via Cairoli, a loro ho detto più o meno questo, ma molti sono stati più bravi di me… Faremo altre cose insieme, presto, spero…

Non è un incontro di “combattenti e reduci”. Ci sono persone che hanno esperienze professionali, culturali e politiche assai diverse

Alcuni di voi mi conoscono bene. Conoscete la mia storia: una storia “emblematica” della nostra terra, visto che sono nato in una sezione del PCI. Io sono stato iscritto al PCI e la mia ultima tessera è stata quella del PDS

Ho sempre votato alle Primarie del PD e non saprei immaginarmi in uno schieramento diverso da questo

Sempre più spesso non condivido le scelte, ma la cosa più grave è la devastazione dei rapporti umani che si è verificata in questi anni

Da diverso tempo pensavo ad Imola, alle persone che ho incontrato, con le quali ho lavorato, vengo qui di tanto in tanto e sempre più si allontana da me l’idea di “isola felice”

Sempre più spesso ho pensato che si dovesse fare qualcosa!

Ecco oggi ho preso questa piccola iniziative: imbracciare un cucchiaino per cominciare a svuotare il mare. In questi anni mi sono convinto ce le nostre azioni sono un esempio per le persone che ci stanno vicine, per i figli, ma lo è anche nella politica. E l’esempio, in questa fase della mia vita è fare qualcosa per mettere insieme persone “vecchie” e nuove, creare occasioni per incontrarsi, opportunità di discutere e confrontarsi. Liberamente. Con leggerezza.

Non sono nelle condizioni di fare delle analisi su come ha gestito la città e la situazione politica locale il gruppo dirigente del PD imolese. Da lontano non mi ha fatto una buona impressione. Ma credo che sia sufficiente guardare i crudi numeri del risultato elettorale per capire che diverse cose non hanno funzionato. Certo c’è un dato nazionale, ma il dato nazionale è il risultato di tanti comportamenti anche locali.

Ora ho solo un obbiettivo: quello di riannodare il filo di rapporti umani che si sono sfaldati e vedere se dall’energia di sentimenti veri possono nascere delle idee per la città, delle iniziative, delle cose da fare.

Ho voluto sottolineare che questa sera non si parla di elezioni amministrative, perché non conosco il quadro e non ho sufficienti elementi per potere condividere un giudizio.

Nei mesi scorsi, prima delle elezioni politiche, ho parlato con alcune persone, in particolare ho incontrato il sindaco Daniele Manca, che è persona che stimo e che apprezzo. Abbiamo condiviso anche giudizi. Mi sono messo a disposizione, ho preparato un piccolo documento sulle caratteristiche che a mio parere dovrebbe avere la sua presenza on line… ma poi non ho avuto altri riscontri…

Ecco: io credo che questo sia il modo di agire. Non credo che ci sia alcuna malizia in questo comportamento, si fa così da anni e il risultato è quello che abbiamo di fronte agli occhi: non c’è nessuna capacità di ascoltare veramente, non c’è più alcuna abitudine al confronto, il metodo della cooptazione ha avvelenato le relazioni tra le persone, perché c’è una sorta paura della competenza e dell’esperienza degli altri per timore di mettere a rischio la propria posizione, il micro privilegio che si è raggiunto nel tempo.

La mia è una proiezione di quelli che sono i meccanismi a livello nazionale, ma ho visto, nei pochi colloqui che ho avuto qui, che è una dinamica che ha contagiato il modo di lavorare del PD.

Ecco sono qui per scoprire con voi se c’è una disponibilità a ragionare di questo: non per fare al momento associazioni, fondazioni, correnti… nulla di organizzato, ma per capire se di tanto in tanto ci si può incontrare, si possono invitare amici che abbiamo incontrato lungo la nostra vita, lungo il nostro percorso che possono raccontarci delle cose, che possono aiutarci ad allargare lo sguardo: a vedere più lontano e, meglio di quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno.

Non ho alcuna aspirazione locale. Penso che nella vita, prima o poi, tornerò a stare ad Imola, ma non è questo il momento.

Sono innamorato della politica, anche se non sono impegnato direttamente da molti anni a questa parte in un lavoro politico. Dall’ottobre del 1998…

Per discute, stasera, avevo pensato a tre parole

Esperienza: avevo pensato alla parola memoria, che certo è un elemento fondamentale dell’esperienza delle persone. Io sono molto affezionato alla parola memoria. Ma troppo spesso il meccanismo che scatta è associare memoria a nostalgia. La nostalgia in politica è un concetto devastante. Esperienza, è anche competenza, è mettere a disposizione le cose che si fanno ad una comunità. Esperienza è professionalità, è capacità e conoscenza, è contribuire al bene comune con il proprio bagaglio di strumenti accumulati nel tempo.

Umanità: lo diciamo, lo sentiamo, lo viviamo: stiamo in una situazione economica di una gravità senza precedenti. Capita che anche le azioni che si mettono in campo non siano sufficienti a salvare un’azienda a dare serenità a chi rischia di perdere il lavoro. Per questo è necessario fare sentire più vicina la politica con una vicinanza anche fisica alle persone in difficoltà. Un parlamentare del M5S ha detto sconsolato ieri: “La presentazione delle proposte di legge ci è stata difficile senza adeguato personale”. La vulgata grillesca ha toccato tante corde sensibili e in condizioni tanto difficili il populismo è una ricetta che ha successo. Ora siamo di fronte alla prova della realtà.

Innovazione: siamo in un passaggio di fase di grande interesse. Pensiamo alla musica: il novo modello di business si definito con l’inserimento della pubblicità e l’abbonamento. Questo sta distruggendo le case di produzione discografica ma la musica è più ascoltata di prima. Caso simile riguarda le notizie: il web sta mandando in crisi (irreversibile) i giornali cartacei, ma le notizie non sono mai state così lette e ricercate quanto oggi… Ora, sulle notizie non è ancora chiara la chiave per sostenere il mercato, perché la combinazione tra abbonamento e pubblicità è più difficile. Il piacere di ascoltare una canzone, nel tempo c’è eccome… Per le notizie no. Letta una volta anche la notizia più bella e ben scritta è finita…

Partire da tre parole mi sembra abbastanza minimalista… ora vediamo di trovarne altre…