Senza Palmira

Dic 12, 16 Senza Palmira

Sentire le notizie che vedono ancora Palmira campo di battaglie e oggi riconquistata dalle forze dello Stato Islamico fa male al cuore. Saperla danneggiarla, inaccessibile, che la sua popolazione debba ancora patire violenze e dolore, vederne violentata l’eleganza e la storia è una colpa gravissima di queste nostre generazioni, che non sono state in grado di evitare tutto questo.

Quando vent’anni fa la vidi apparire nel deserto rimasi folgorato dalla bellezza dei resti romani e dalla forza e dall’armonia delle sue colonne, dalla vista dall’alto della collina. Sembrava che la regina Zenobia avesse lasciato in quel luogo parte del suo fascino e il turista (o il viaggiatore) con l’espressione attonita di chi guarda un tesoro troppo grande per trovare totale soddisfazione in quella vista. Mai potrò dimenticare quel turbine di sensazioni, quel godimento, quel piacere.

Ecco sapere che forse mai più potrò tornare, che difficilmente potrò avere l’emozione di accompagnare mio figlio a visitare quel posto che ho tanto amato è una ferita che va al di là del mio rifiuto della guerra, del mio impegno sociale o politico. E’ sentire una privazione assurda per l’umanità.

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La regina Zenobia, nelle mie fantasie, era una donna bellissima, coraggiosa. La sua ambigua e provocante energia ne amplifica il fascino. Palmira e Zenobia coincidono moltiplicano la intrigante

Fonti classiche e arabe descrivono Zenobia come bella e intelligente, con una carnagione scura, i denti bianchi perlati e luminosi occhi neri. Si diceva che fosse ancora più bella di Cleopatra, ma che differisse dalla regina egizia per la sua reputazione di estrema castità. Fonti descrivono anche che Zenobia si comportasse come un uomo, amando l’equitazione, la caccia e bevendo di tanto in tanto con i suoi ufficiali e specialmente col suo generale favorito, il capace Zabdas. Effettivamente il bassorilievo rinvenuto a Palmira e conservato nel Museo Nazionale di Damasco mostra una donna attraente e raffinata ed è uno dei rarissimi ritratti della sovrana.