La partita (di Rudi Ghedini)
Ago 21, 15
![La partita (di Rudi Ghedini)](https://www.claudiocaprara.it/wp-content/uploads/2015/08/Schermata-2017-07-12-alle-16.01.48-238x238.png)
Rudi Ghedini
Scrittore
La nostra prima volta. Ci siamo conosciuti ad un funerale. Ci siamo piaciuti per la voce di Christine Ellen “Chrissie” Hynde e perché io tenevo le monete nel posacenere della mia Seat Ronda. Riesco a sopportarlo anche se è interista, quindi credo di volergli molto bene.La partita
Sao Bernardo do Campo, 1995
La foto. Il Brasile e la passione per il calcio in ogni momento, in ogni angolo, con ogni stagione. Di quella giornata ricordo il calore dei tifosi, anche se era quasi una partita tra scapoli e ammogliati.
Si può giocare sempre e ovunque: ecco a cosa mi fa pensare questa foto.
Si può giocare a calcio con qualunque oggetto che rotola, qualunque tipo di scarpe e di terreno, non vediamo le porte, le immagino fatte con due copertoni o qualche mattone raccattato in un cantiere lì vicino. Mi stupirei, se ci fosse la traversa, sono sicuro che non c’è la rete: dopo ogni gol, qualcuno dovrà andare a recuperarlo, il pallone.
Perpendicolare, micidiale, la miseria incombe: la favela cresce su stessa, fin quasi a coprire il cielo, disordinata e densa di un’umanità invisibile, punteggiata dalle immancabili antenne televisive.
Ma la tenuta da gara è elegante, il bordo colorato dei calzoncini e il numero sulla schiena fanno capire qualcosa dell’identificazione fra Calcio e Brasile, e ancor più sintomatico è il gesto rituale in cui sono impegnati i due protagonisti al centro dell’immagine.
Un confronto diretto, un duello cavalleresco, un’incruenta sfida al’OK Corral.
Un dribbling.
Perpendicolare, micidiale, la miseria incombe: la favela cresce su stessa, fin quasi a coprire il cielo, disordinata e densa di un’umanità invisibile, punteggiata dalle immancabili antenne televisive.
Ma la tenuta da gara è elegante, il bordo colorato dei calzoncini e il numero sulla schiena fanno capire qualcosa dell’identificazione fra Calcio e Brasile, e ancor più sintomatico è il gesto rituale in cui sono impegnati i due protagonisti al centro dell’immagine.
Un confronto diretto, un duello cavalleresco, un’incruenta sfida al’OK Corral.
Un dribbling.
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