Sogno americano (di Luigi Coldagelli)

Feb 03, 16 Sogno americano (di Luigi Coldagelli)
Luigi Coldagelli
Giornalista
La nostra prima volta. Lavorava per Veltroni al Comune di Roma, quindi prima di parlarci ci mettemmo molto tempo…
Sogno Americano
Nevada, 1995
La foto. Sulla strada, dalla macchina, verso sera, poco prima di arrivare a Las Vegas. Ricordo una luce pazzesca e dei colori che l’aria tersa esaltavano.
usa tir da las vegas alla california altro lato (2)

Strada del Nevada, 1995

“Maledetto bastardo, sei contento ora? Avanti, fammi vedere la tua faccia da psicopatico frustrato!!! Suona, suona pure!!! Non mi fai paura!!!”.

Chi è quest’uomo con i baffi che accanto a me inveisce come un ossesso? Ma non ha caldo con questa impietosa calura? Perché il suo volto mi è così familiare? Cos’è quel sangue sul suo volto? Perché la sua macchina della polizia anni Settanta è ridotta ad un mezzo rottame nella soffocante polvere sul ciglio dell’asfalto bollente. Cos’è questo deserto? E perché questo immenso camion tir fermo qui davanti non smette di suonare il clacson e di sgassare, suonare e sgassare… Dio mio che tensione… e che caldo assurdo…. Ha ragione l’uomo con i baffi. Questo autista è un pazzo sadico, va fermato… Basta! Fermati! Cazzo… ma perché tutto mi sembra così sfocato… nella cabina di guida non c’è nessuno… Mi scusi signore ma chi è lei? Cosa sta succedendo? “Come chi sono!?!? Mi prendi per il culo? Sono Dennis, ci siamo conosciuti anni fa a New York, non ricordi? Eri un bambino, ti eri fermato con me perché ti piacevano il mio cavallo e il mio cappello da sceriffo. Mi avevi pure raccontato che il tuo sogno era di andare in Nevada…Hai visto, i sogni si realizzano!”
Io non ricordo di averci mai parlato con questo tipo. Però i suoi baffi mi sono familiari… Ecco, si apre anche uno squarcio nella mia memoria annebbiata… Lo vedo galoppare per le strade di New York… E poi certo Las Vegas è sempre stato un mito da provare…Ma questo che c’entra? E perché questo maledetto autotreno non smette di confondermi le idee con la sua lancinante sirena e il suo maledetto gas di scarico…Dennis, questa situazione è inquietante, ma che succede? “Questo bastardo mi è venuto addosso di proposito ti rendi conto? Non voleva farsi superare…. è come se mi avesse sfidato a duello…Voleva uccidermi, ne sono certo. E’ stata un’angoscia indescrivibile…”. Ma Dennis di chi parli? Io non vedo nessuno… “Ma tu la storia la conosci benissimo… E’ una storia nella quale mi chiamo David. Non sono uno sceriffo che va a cavallo a New York ma uno qualsiasi che sta facendo un viaggio in macchina e improvvisamente si trova davanti un grosso autotreno che non vuole farsi superare… L’incubo inizia così, prova a ricordare…non ero forse io il tuo attore preferito da bambino?”.
Dennis è vero, ora comincio a ricordare… io non posso vedere l’autista del camion per il semplice fatto che questo autista non c’è e non può essere visto. Vedo solo questo enorme tir fermo sotto un sole infernale che tutto sfoca e tutto fa avvampare. E’ tutto denso. Sembra un sogno. Un sogno americano… Maledetto Tir, che tu ti possa schiantare alla prima curva…