Parole per Imola: Farmaci

Ott 05, 17 Parole per Imola: Farmaci

Medico di famiglia specializzato in geriatria, Roberto Merli si occupa soprattutto dei processi preventivi, curativi e assistenziali che concorrono allo stato di salute e di benessere delle persone anziane, tenendo sempre presente tutto quello che dobbiamo sapere sui doveri (e diritti) di chi ci cura attraverso i farmaci.

 

FARMACI

Tutti sappiamo che cos’è un farmaco, sembra una cosa immediata o facilmente accessibile per risolvere questo o quel malanno. Ma è proprio vero? Alcuni farmaci vengono somministrati solo in determinate condizioni e quando il paziente riflette delle patologie precise: difficilmente otterrò il Voltaren per un mal di denti. Il Servizio Sanitario Nazionale non lo concede, si deve pagare.

Bisogna distinguere tra farmaci veri e propri (con ricetta medica), da banco (senza ricetta), integratori alimentari e dispositivi medici. Ciò che viene venduto in farmacia con l’aspetto di una medicina non è sempre un farmaco ma in ogni caso abusarne può comportare seri danni e va utilizzato solo se necessario in modo da tutelare la salute.

Poi c’è l’aspetto economico. Lo Stato ha bisogno di risparmiare e pone delle Note limitative tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, uno strumento normativo volto a definire gli ambiti di rimborsabilità di alcuni medicinali. Le Note rappresentano delle indicazioni che ogni medico deve obbligatoriamente rispettare per poter prescrivere alcuni farmaci a carico dell’SSN. Al momento della prescrizione, il medico deve riportare sulla ricetta il numero della Nota relativa al farmaco necessario così dichiarando che ricorrono le condizioni di rimborsabilità. Chiediamoci se il Servizio Sanitario Nazionale per non spendere troppo includa qualche eccessiva limitazione.

Ai medici generali non è consentito anche prescrivere le fiale oncologiche. Va constatato che negli ultimi anni c’è stato un forte sviluppo di questo tipo di farmaci, un medicinale oncologico può arrivare a costare circa mille euro e pertanto ogni singola fiala viene prescritta dai centri ospedalieri con le relative lungaggini. Dopodiché l’ultima parola spetta sempre a uno specialista e al cardiologo.

Degna di attenzione è poi la questione che non vengono messe sul mercato nuove molecole di antibiotico da ormai più di dieci anni. Potrebbe trattarsi ugualmente di un problema di risorse.

Assistiamo al contrario al boom degli integratori. Sfumata la tendenze omeopatica, consigliata soprattutto dai pediatri ma per le patologie a bassa intensità, da circa un paio di anni si è largamente diffusa la vendita di prodotti che promettono di fare miracoli senza offrire grandi risultati e sui quali c’è bisogno di una maggiore sorveglianza a livello europeo per evitare i mix di sostanze nocive.

Un altro importante interrogativo riguarda i farmaci generici o equivalenti. Si definisce generico un medicinale di riferimento con brevetto scaduto: la scadenza della copertura brevettale permette di risparmiare sul prezzo al pubblico una percentuale non inferiore al 20%. Dal loro ingresso nel mercato il farmaco originale è crollato di prezzo. Tuttavia è possibile osservare che sui generici inizialmente non c’erano approfonditi controlli di qualità e di produzione. Non solo. Alcuni generici sembrano avere una efficacia inferiore. Emblematico è l’esempio del Nimesulide assunto al posto dell’Aulin: molti pazienti rilevano il primo come un blando rimedio contro il mal di testa.

Le statistiche del Servizio Farmaceutico Territoriale ci aiutano a capire quali sono i farmaci comunemente richiesti nel nostro territorio. Molti rientrano nella categoria usata per l’apparato cardiovascolare, ma ad Imola in particolare si fa largo consumo di spray e farmaci respiratori. Evidente è l’eccesso di ricoveri dato da problemi alla vie respiratorie. Dati che meritano una riflessione vigile sulle nostre zone.