Parole per Imola: Intelligenza Artificiale

Ott 17, 17 Parole per Imola: Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale non è solo un concetto per Emanuele Rossi: è attività quotidiana. Emanuele si è diplomato al liceo scientifico Rambaldi Valeriani di Imola, studia Computer Science presso Imperial College London ed ha lavorato come sviluppatore in Google. Insomma il suo profilo è quello tipico di un talento italiano che ha trovato valorizzazione e soddisfazione lontano dal nostro Paese.

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Esistono due tipi di intelligenza artificiale, una generale o forte e un’altra specifica o debole. L’idea accettata dalla comunità scientifica è che dalla prima un giorno sarà possibile ottenere una macchina con le capacità necessarie per pensare autonomamente, ma nonostante i progressi degli ultimi anni, mancano ancora molti pezzi per raggiungere un obiettivo di questo tipo, che tra l’altro intimorisce molti.

Buoni approcci e nuove idee sono invece diventate realtà nell’ambito dell’intelligenza artificiale debole ideata per creare progresso in ambiti specifici. Ultimamente è stato inventato un algoritmo vincente sul gioco di origine cinese GO, una sorta di scacchi, venuto alla ribalta all’inizio del 2016 in seguito a una storica partita giocata tra il sudcoreano Lee Sedol e l’intelligenza artificiale AlphaGo di Google. In quell’occasione l’uomo non ebbe la meglio.

Anche Facebook usa questo tipo di intelligenza nel promuovere annunci e prodotti o suggerire contatti. In entrambi i casi i nostri dati vengono raccolti e usati per proporre contenuti che potrebbero essere di nostro interesse in base a una serie di parametri. Questo perché l’algoritmo elabora le informazioni che abbiamo dato su lavoro e istruzione, le reti di cui facciamo parte, i contatti che abbiamo importato e altri elementi come la geolocalizzazione. La riservatezza è in parte compromessa, ma cediamo noi stessi la nostra libertà sulla questione privacy quando accettiamo l’iscrizione al Social network. Ad ogni modo Google – dove ho lavorato questa estate – tutela la nostra vita privata negando un accesso arbitrario al trattamento delle informazioni personali da parte dei suoi dipendenti: sono necessarie delle autorizzazioni particolari per ottenere accesso a dati personali di utenti. Quindi sfortunatamente non ho potuto leggere cosa scrivevano ultimamente i miei amici nei loro account gmail :). Il caso di Edward Snowden con la sua decisione di far trapelare documenti rubati ha sicuramente contribuito a regolare e rafforzare regole ferree in materia.

In medicina moltissime applicazioni utilizzano l’intelligenza artificiale per verificare se rischiamo di sviluppare qualche malattia e i risultati sono incoraggianti. Per esempio, la start up Infervision tramite i suoi algoritmi analizza raggi X and è in grado di diagnosticare precocemente tumori ai polmoni. Inoltre a breve avremo il nostro genoma a portata di click, e utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale saremo in grado di capire a quali malattie siamo più propensi e come modificare il nostro stile di vita per minimizzare le probabilità che si manifestino.

Altri sviluppi notevoli sono quelli che riguardano la comprensione del linguaggio umano: le nuove cuffie di Google sono in grado di tradurre in diretta da una lingua ad un’altra quello che ci viene detto.

Immagino un cambiamento radicale da qui ai prossimi trenta o cinquanta anni, che arriverà anche in Italia col solito ritardo di un po’ di anni rispetto agli Stati Uniti. Questo cambiamento potrebbe già portare ad ottenere un intelligenza artificiale generale, cioè a 360° e paragonabile a quella dell’uomo, che poi si autoalimenterà e prenderà il volo (è un concetto noto come singularity, che meriterebbe un articolo in se, ma ce ne sono già tanti interessanti online).

Più a breve termine (5/10 anni) vedo comunque tanti sviluppi. Tra i principali l’avvento delle macchine senza guidatore, enormi sviluppi in diagnosi di malattie, e assistenti digitali che saranno in grado di svolgere i nostri task più banali e di organizzarci la giornata.

Le nostre aziende dovrebbero cercare di integrare maggiormente queste tecnologie. In generale tutte le grandi aziende, come Sacmi o Cefla, potrebbero usare alcune di queste tecniche sulla loro notevoli quantità di dati per cercare di scoprire come migliorare l’efficienza dei loro processi di produzione. Nell’ambito pubblico, il primo esempio che mi viene in mente riguarda gli ospedali, che dovrebbero iniziare a sfruttare gli algoritmi che sono in grado di diagnosticare malattie per supportare i dottori e ridurre così i tempi di attesa.

Quando si parla di Intelligenza Artificiale non si può poi non parlare dei posti di lavoro che andrà a sopprimere. Molti dei posti di lavoro di oggi non esisteranno più fra 20 anni, e ciò è evidente, ma come è già successo con la rivoluzione industriale, altri verranno creati. Inoltre L’intelligenza Artificiale porterà una ricchezza tale da poter finanziare larga parte della popolazione che non avrà lavoro né bisogno di lavorare. Per chi avrà voglia di fare servirà una maggiore attitudine al cambiamento e lauree specialistiche in ambiti contemporanei.